In Italia ben il 65% delle imprese è a gestione familiare (fonte Il Sole 24ore). Si tratta soprattutto di imprese fondate da un capostipite, che gestisce l’azienda insieme ai componenti della sua famiglia. Questo tipo di imprese è caratterizzato, in genere, da un marchio storico e da una produzione di alta qualità ma, al tempo stesso, soffre di alcune criticità: l’accentramento della gestione, la difficoltà nel separare l’ambito familiare da quello aziendale e una maggiore vulnerabilità in periodi di crisi o di cambiamento. Uno dei momenti più delicati nella vita di questo tipo di aziende è quello in cui si cede il testimone: il cosiddetto passaggio generazionale.
I rischi del passaggio generazionale nelle imprese familiari
Nelle imprese familiari il passaggio generazionale tra il capostipite e gli eredi è un momento delicato che spesso viene sottovalutato. Non gestire bene questa transizione può causare, infatti, conseguenze importanti: mancati rinnovi o aumenti di prezzi dai fornitori, diffidenza di collaboratori, partner e clienti verso la nuova gestione, opinioni negative sul subentro da parte della stampa.

Come avviene il ricambio generazionale
Il passaggio generazionale non è un evento che accade da un giorno all’altro: è un processo e più si gioca d’anticipo, iniziando ad impostare una strategia prima della transizione vera e propria, più aumentano le possibilità che tutto avvenga in maniera fluida e indolore.
Nel passaggio si possono individuare 3 momenti chiave:
• Fase 1: ingresso della nuova generazione. Gli eredi iniziano ad affacciarsi in azienda e a familiarizzare con le dinamiche interne ed esterne.
• Fase 2: coesistenza tra vecchio e nuovo management. La generazione uscente e quella entrante trascorrono un periodo in compresenza per favorire il passaggio di consegne.
• Fase 3: passaggio del testimone al nuovo management. La nuova generazione inizia a portare avanti i processi in autonomia.
In tutte e tre le fasi, la gestione delle strategie di transizione non può essere scissa dalla gestione degli aspetti emotivi che spesso viene trascurata e, invece, rappresenta un elemento fondamentale.
I primi passi verso la successione aziendale
Alla guida di una nota impresa familiare sta per subentrare una nuova generazione di eredi. La notizia crea fibrillazione in azienda. Da una parte c’è l’imprenditrice “storica” che si appresta a cedere il passo e prova una sorta di malessere pensando alla nuova routine che avranno le sue giornate. Dall’altro lato c’è l’imprenditrice che subentra, felice di poter gestire l’azienda in autonomia ma, al tempo stesso, preoccupata di non essere all’altezza e di avere difficoltà ad affermare la propria leadership. In questa fase è fondamentale giocare d’anticipo per non rendere troppo brusco il passaggio per tutte le parti coinvolte: chi cede e chi subentra, ovviamente, ma anche collaboratori, partner, fornitori e clienti. L’ideale è che il nuovo management possa entrare in azienda con un buon anticipo in modo da essere coinvolto gradualmente in tutti i processi ed essere introdotto a tutti gli interlocutori. Indispensabile è il dialogo tra generazioni: vedere il vecchio management che presenta in azienda il nuovo trasmette a tutti una sensazione di affidabilità e di continuità.

Una fase “cuscinetto” per agevolare il cambio generazionale
Per rendere più graduale il passaggio tra vecchio e nuovo management è importante che si verifichi una sorta di fase “cuscinetto”, in cui la gestione aziendale da parte della nuova generazione procede per step, fino ad una piena autonomia. In questa fase la generazione che cede l’azienda ha un ruolo cruciale: deve trasferire i processi e il proprio know-how tramite momenti di formazione, riunioni condivise, affiancamento sul campo… Allo stesso modo la generazione che subentra deve essere aperta all’ascolto, al dialogo e a fare tesoro dell’esperienza tramandata. In questa fase si crea, quindi, un delicato gioco di equilibri tra tradizione e innovazione e, ancora una volta, la comunicazione inter-generazionale e il confronto si rivelano chiavi di volta fondamentali per garantire l’efficacia delle strategie adottate.
Il vero e proprio passaggio generazionale come nuovo inizio
Una volta che il trasferimento dei processi è stato completato, che la nuova generazione ha preso in mano il passaggio di consegne e ha stabilito le proprie relazioni con tutti gli interlocutori coinvolti, si concretizza il vero e proprio avvio della nuova gestione. Chi lascia vive l’ultimo giorno in azienda con misto di rammarico ma anche di serenità e fiducia nei confronti di chi subentra. Chi prende in mano l’azienda prova l’adrenalina tipica degli inizi unita alla consapevolezza di un’eredità importante da gestire.

Passaggi generazionali sereni = aziende familiari di successo
Un passaggio generazionale all’insegna della serenità è anche una caratteristica delle aziende familiari di successo. Imprese in cui il dialogo tra le diverse generazioni, l’attenzione agli aspetti umani e al benessere di tutte le persone coinvolte e una strategia chiara hanno agevolato il passaggio di testimone tra la vecchia e la nuova gestione.
Non sempre succede così. Nel momento in cui occorre trasferire la propria eredità in azienda, gli elementi da prendere in considerazione sono molteplici e la successione aziendale può essere molto complessa da gestire. In simili casi, l’intervento di un coach può essere di aiuto per coordinare un lavoro su più livelli e rendere fluido il passaggio generazionale in azienda.
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