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È possibile licenziarsi senza avere un altro lavoro?

Giornate che iniziano in modo grigio al solo pensiero di andare al lavoro. Un impiego che non dà alcuna soddisfazione e che si porta avanti soprattutto per lo stipendio. Un’occupazione che genera livelli di stress e fatica ormai intollerabili e fa emergere il pensiero costante di licenziarsi senza avere un altro lavoro. Ti riconosci in queste descrizioni? Non sei sola. È sempre maggiore il numero di donne che si rivolge a me con questo dilemma: è possibile lasciare il lavoro senza averne un altro? Scopriamo insieme la risposta a questa domanda.

Voglio lasciare il lavoro: come si arriva a questa decisione

Ma sei matta a lasciare un contratto a tempo indeterminato?”. In un Paese come l’Italia, che ha vissuto per anni con il mito del ‘posto fisso’, il licenziamento è una decisione che si tende a rimandare il più possibile, anche per il timore del giudizio delle persone. Solitamente si inizia a pensare di lasciare il lavoro quando i segnali di insoddisfazione si trascinano da molto tempo, arrivano a livelli allarmanti e sono causati da alcuni fattori ricorrenti:
• carichi di lavoro eccessivi o in costante aumento
• mansioni non in linea con le attitudini della persona
• potenzialità della persona non valorizzate
• attività ripetitive senza possibilità di variare
• leader autoritari o poco efficaci nella gestione
• colleghi poco collaborativi e giudicanti
• assenza di opportunità di crescita
• penalizzazioni nella carriera per donne con figli o in rientro dalla maternità

donna pensierosa lasciare il lavoro oppure no
Immagine free presa da Pexels

Lasciare o no il lavoro: i pro e i contro

Come si affronta la decisione di licenziarsi? Se c’è un insegnamento prezioso che porto con me dall’incontro con donne imprenditrici è che la decisione di lasciare il lavoro e cambiare vita va presa valutando con attenzione i rischi e le opportunità. Quando ci si trova davanti a questo bivio, l’ideale è sedersi a tavolino e valutare tutti i fattori, analizzando i vari scenari, dal più roseo al più negativo.

Lasciare il lavoro senza averne un altro: i rischi

Per fare un’analisi di rischi e opportunità puoi fare un semplice esercizio: prendi un foglio di carta, dividilo in due colonne e in una scrivi i contro e nell’altra i pro. Ecco alcuni tra i rischi più comuni:
Rischio economico: quando ci si dimette volontariamente non si hanno le tutele riservate ai lavoratori licenziati dal datore di lavoro come, ad esempio, la NASpI. Per evitare brutte sorprese, è fondamentale calcolare in anticipo quanti mesi di autonomia si avranno senza stipendio.
Rischio agenda vuota: dopo l’iniziale euforia dovuta all’allontanamento dal lavoro tanto odiato, vivere lunghe giornate a casa può far aumentare gradualmente l’ansia e lo smarrimento.
Rischio disoccupazione: lasciare il lavoro senza un’alternativa può comportare difficoltà nel trovare un altro impiego in futuro, soprattutto se per molti anni si è svolta sempre la stessa mansione senza aggiornarsi professionalmente.
Rischio d’impresa: quando si lascia un lavoro dipendente con l’idea di mettersi in proprio per la prima volta, la mancanza di esperienza può aumentare il rischio già naturalmente insito nel fare impresa.

Lasciare il lavoro e vivere felici: le opportunità

Se la lettura della colonna con i rischi ti ha smorzato l’entusiasmo, non preoccuparti, adesso viene il bello, andiamo a vedere quali sono gli aspetti positivi di questa scelta:
Crescita personale e professionale: quando si ha la tranquillità economica per rimanere alcuni mesi senza lavorare, ci si può prendere un ‘periodo sabbatico’ per dedicarsi a viaggi o corsi che si rimandavano da tempo, con effetti benefici sull’umore e sul miglioramento delle competenze.
Sogni nel cassetto: il licenziamento diventa l’occasione per tirare finalmente fuori il coraggio di dedicarsi a ciò che si ama, sia che si tratti di cercare un lavoro in un nuovo settore che di dedicarsi ad una delle proprie passioni.
Salute e benessere: l’allontanamento da un ambiente di lavoro tossico provoca una graduale diminuzione dello stress e un progressivo aumento dell’energia vitale, con benefici a livello generale sull’organismo.
Avvio nuova attività: se hai sempre avuto un’attitudine imprenditoriale che finora non hai potuto esprimere, questo è il tuo momento. Dopo aver trovato il coraggio di lasciare il lavoro hai finalmente l’opportunità di scoprire come diventare imprenditrice.

donna nuova attività
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Licenziarsi senza avere un altro lavoro con l’aiuto del coaching

Quando si è superato il limite e si decide di lasciare il lavoro per stress eccessivo, lo si fa spesso di punto in bianco, correndo tutti i rischi che ho elencato sopra. Per minimizzare i rischi e cogliere le opportunità, l’ideale è comprendere se e come lasciare il posto di lavoro con un piano di allenamento. È proprio quello che si fa con il coaching: non ci si sofferma solo sulla situazione negativa dalla quale si vuole fuggire, ma ci si focalizza anche sul futuro, iniziando a chiedersi quali sono i propri obiettivi di sviluppo. Affrontare da sole la decisione di licenziarsi può essere difficile, invece avere una coach al proprio fianco può essere molto utile per affrontare vari step:
1) Analisi della situazione attuale: nei primi incontri la coach aiuta la persona a valutare in modo più oggettivo la situazione presente: cosa sta accadendo al lavoro? quali sono le persone coinvolte e le dinamiche in atto? quali sono i pensieri, le emozioni e gli effetti sul corpo che prova in questa situazione? La persona ottiene maggiore chiarezza e consapevolezza sulla sua realtà.
2) Individuazione degli obiettivi da raggiungere: la persona concorda con la coach l’obiettivo del percorso, aggiungendo all’obiettivo di lasciare il lavoro, dei successivi obiettivi di crescita: come ti vedi nei prossimi anni? qual è il tipo di lavoro che ti piacerebbe svolgere da ora in poi? hai mai pensato di avviare una tua attività? La persona ottiene uno sguardo verso il futuro e una meta da raggiungere.
3) Creazione del piano d’azione: una volta individuati gli obiettivi a lungo termine, si fa squadra per raggiungere degli obiettivi intermedi che vengono monitorati, sessione dopo sessione: qual è l’obiettivo che puoi porti da qui alla prossima volta? qual è una piccola azione che puoi compiere questa settimana? La persona ottiene un vero e proprio piano di allenamento passo-passo.
4) Scoperta delle proprie risorse: uno degli effetti più strabilianti di un percorso di coaching è la scoperta delle potenzialità, che sono dei tesori nascosti rimasti inutilizzati per anni. Esempi di potenzialità sono la creatività, la leadership, la lungimiranza, il coraggio. Ogni persona ha un mix unico e irripetibile di queste risorse interiori e quando le attiva si sente motivata e soddisfatta. La persona diventa consapevole dei suoi punti di forza, sentendosi più sicura di sé.
5) Superamento degli ostacoli: il cammino per trovare un nuovo lavoro o per avviare una nuova attività è ricco di alti e bassi e da sole ci si può bloccare. Con una coach al fianco, i blocchi interiori e gli ostacoli esterni diventano opportunità per trovare nuove soluzioni e attivare nuove risorse. Superando progressivamente le diverse sfide, la persona ottiene maggiore sicurezza e motivazione.
6) Celebrazione dei traguardi raggiunti: il percorso di coaching si conclude quando la persona raggiunge l’obiettivo: trova un lavoro in linea con le sue attitudini o avvia la sua attività. È un momento importante da celebrare con orgoglio. La persona ottiene un risultato concreto e realizza il suo sogno professionale.

Superare la paura di lasciare il lavoro con il coaching

La decisione di licenziarsi è una delle scelte più delicate che una donna può trovarsi a prendere. Se anche tu ti trovi ad un bivio, sappi che ti capisco molto bene, ci sono passata anche io e ho aiutato molte donne nella tua stessa situazione. Se desideri parlarne con me per avere un confronto sulla decisione da prendere e sui primi passi da compiere, troverai uno spazio accogliente di ascolto dove puoi esprimere liberamente i tuoi desideri e tuoi timori.


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Miriam Bruera

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